L'abbigliamento tradizionale di
Cefalonia per gli uomini è molto semplice. Si compone di
solito di pantaloni di colore scuro e di un'ampia camicia
bianca con gilet a doppiopetto.
Una largo foulard adornato di frange cinge la vita.
Ghette colorate e scarpe basse ai piedi ed un piccolo
fazzoletto bianco in testa completano il quadro.
La donna si veste altrettanto semplicemente, con un vestito
adorno di frange di diversa lunghezza e con sottovesti che
lo fanno apparire molto gonfio. Un grembiule ricamato lungo
fino alle gambe adorna la vita, il gilet è sfarzoso e ricco
di gioielli e bigiotteria, mentre la testa è coperta da un
fazzoletto.Agli abitanti di Cefalonia piace molto cantare,
ballare, bere vino e trovare mille occasioni per far festa
insieme.
Per questa ragione sono numerosi i festival che hanno luogo
sull'isola. Il più noto e popolare, che attrae ogni anno
verso l'isola numerosi visitatori, è la processione verso il
monastero "Sission" e quella in onore del santo protettore
dell'isola, Gerasimos, rispettivamente il 20 ottobre ed il
16 agosto.
A Cefalonia si adorano scherzi e burle, in modo che può
essere per qualcuno assai fastidioso.
Per questa ragione il Carnevale è una delle feste più amate.
Durante le sfilate ad Argostoli, ballerini vestiti di
sgargianti costumi e mascherati divertono la folla con
battute e scherzi dai carri allegorici.
Costume tradizionale, oggi in rapido disuso, è quello del
“kavalieros” composto da un kilt greco, un copricapo, nastri
di seta e campanelli distribuiti sul petto.
Scherzi e battute non terminano il Lunedì Grasso, ma
continuano anche nelle giornate della Pasqua, il Venerdì
Santo ed il Sabato Santo, spesso con l lancio di petardi e
razzi rumorosi.
Il 24 giugno, un'antica usanza ripropone ogni anno la magia
purificatrice del falò rituale, dedicato a San Giovanni “Ai
Gianni Lambadiaris”, con le ragazze che accendono il fuoco
in onore del santo.
Per ultime da non dimenticare le feste per matrimoni e
battesimi, con padrini e madrine che talvolta superano la
ventina. Tradizione vuole che in caso di disputa sul nome
del bambino a questi vengano dati due nomi, un evento del
tutto comune e diffuso nelle isole ioniche.